Lavoro dipendente, abolita la pausa caffè: se non ti trovano sulla tua poltrona sei licenziato | La cassazione ha già deciso

Pausa caffè (Foto di Steve Cliff da Pixabay) - pianoinclinato.it
Niente più pausa caffè per i lavoratori dipendenti, la Cassazione si è pronunciata. Non si può perdere tempo, bisogna solo lavorare.
Niente più pause caffè. Se ti alzi dalla scrivania per un espresso al bar, rischi il licenziamento. È questa la nuova realtà per i lavoratori dipendenti? Pare proprio di sì, almeno stando ad una recente sentenza della Cassazione.
La notizia sembra incredibile ed è destinata a far discutere: non puoi più fermarti a fare due chiacchiere con i colleghi, né staccare cinque minuti per respirare. Se non sei esattamente dove dovresti essere rischi grosso. Licenziamento in tronco, e senza troppe spiegazioni.
Eppure, a ben vedere, qualcosa non torna. Perché la pausa è un diritto riconosciuto per legge, non un favore del datore di lavoro. Serve proprio per ricaricare le energie e lavorare meglio dopo.
Allora cosa è successo? Perché questa decisione dei Giudici? Vediamo nel dettaglio le motivazioni.
Lavoro dipendente: abolita la pausa caffè
Insomma, da domani tutti devono vivere incollati alla sedia per paura di essere licenziati? Quello che è successo riguarda un caso molto specifico, che potrebbe far comprendere meglio come si è arrivati a una simile decisione che sembra quasi andare contro la stessa Legge.
Tutto nasce da una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 8707 del 2 aprile 2025, come viene riportato da brocardi.it. Il protagonista è un lavoratore addetto alla raccolta dei rifiuti urbani, licenziato per essersi fermato nei bar delle zone in cui doveva svolgere il suo lavoro. Le sue soste non erano occasionali né brevi, ma frequenti e prolungate. E questo non va bene.
Meglio sbrigarsi a tornare a lavoro
Insomma, il lavoratore in questione si fermava troppo spesso e troppo a lungo. A inchiodarlo poi non sono stati sospetti o dicerie, ma prove concrete: una relazione investigativa, i dati GPS dei mezzi di lavoro e le testimonianze di vari colleghi. Che hanno appurato che non si è trattato di un semplice caffè, ma di una condotta continuata e non autorizzata, che ha portato l’azienda a ritenere il licenziamento proporzionato.
Non solo, pare che ci fossero anche precedenti disciplinari, richiami formali da parte dell’ente pubblico che commissionava il servizio, e perfino il tentativo di coprire le pause timbrando regolarmente il foglio presenze come se nulla fosse. Quindi niente paura, nessuno ha abolito le pause caffè. Ma se queste diventano un’abitudine fuori controllo, allora meglio sapere che il datore di lavoro può intervenire. La sentenza della Cassazione non vieta di bere un caffè, ma ricorda che anche i diritti, se usati male, possono avere dei limiti.