DISASTRO LIDL, mancano le autorizzazioni: “Dovete chiudere immediatamente” | Serrande abbassate e dipendenti senza lavoro da un giorno all’altro

Lidl (web) - pianoinclinato.it

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Un fulmine a ciel sereno ha colpito il gigante della distribuzione, Lidl: serrande abbassate, luci spente, e un silenzio assordante al posto del consueto viavai di clienti.

“Chiusura immediata”, l’ordine perentorio che ha gettato nel caos centinaia di dipendenti, lasciandoli senza lavoro da un giorno all’altro.

Dietro la facciata scintillante degli scaffali pieni e delle offerte allettanti, si celava un’ombra inquietante: la mancanza di autorizzazioni fondamentali.

Un disastro amministrativo, un cortocircuito burocratico, o forse qualcosa di più oscuro? Le domande si affollano mentre la città si interroga sul futuro di questo colosso commerciale.

Da tempio del risparmio a simbolo di un’improvvisa e inspiegabile crisi, il caso Lidl scuote le coscienze e mette a nudo le fragilità di un sistema che sembrava inattaccabile.

Lidl chiude i battenti

Un terremoto legale ha scosso la città di Bisceglie, con epicentro in via Giovanni Bovio 352, dove il supermercato Lidl attivo dal 2019, è stato costretto a chiudere i battenti. La decisione ha lasciato i dipendenti in un limbo di incertezza, vittime di un intricato labirinto burocratico e di una complessa battaglia legale. La vicenda, che affonda le sue radici in un permesso di costruire rilasciato dal Comune nel 2018, ha visto il suo apice con la sentenza della quarta sezione del Consiglio di Stato, datata 16 settembre, che ha annullato il suddetto permesso e la correlata autorizzazione commerciale. La pronuncia dei giudici amministrativi di secondo grado ha innescato una reazione a catena, mettendo in moto un procedimento di riesame del titolo edilizio da parte del Comune.

L’amministrazione comunale ha immediatamente richiesto a Lidl Italia la documentazione tecnica necessaria per superare le motivazioni contenute nella sentenza, aprendo un fronte di indagine che si intreccia con gli interessi di altre realtà commerciali. Nel frattempo, le società Penny Market srl e Repros srl hanno esercitato una forte pressione sul Comune, diffidandolo a procedere con la chiusura immediata dell’attività commerciale. Lidl Italia, dal canto suo, ha cercato di ottenere una dilazione, invocando il principio del “perseguimento del pubblico interesse con il minor sacrificio possibile dell’interesse privato”. L’azienda ha chiesto al Comune di attendere l’esito del procedimento di riesame prima di adottare provvedimenti sanzionatori, ma la sua richiesta è stata respinta.

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La decisione del Suap: un colpo di scena per i lavoratori

La ripartizione Suap (Sportello Unico Attività Produttive) ha emesso una determinazione che non lascia spazio a interpretazioni: “l’inibizione immediata della prosecuzione dell’attività di media struttura di vendita”.

La decisione, motivata dalla necessità di “ponderare in egual misura l’interesse privato delle società concorrenti”, ha gettato nello sconforto i dipendenti del supermercato, che si sono trovati senza lavoro da un giorno all’altro.