Posto di blocco, ADDIO patente e libretto: da stanotte vogliono il CED: se circoli senza ti sequestrano l’auto

Posto di blocco controllo- Foto di Sindre Fs da Pexels-PianoInclinato.it
I controlli stradali adesso si svolgono diversamente: ecco che cosa cambia e quali documenti sono sottoposti a verifica da parte delle autorità.
Quando si pensa a un controllo stradale si immagina una verifica condotta da un paio di agenti presso un posto di blocco lungo la strada.
Di solito viene chiesto di mostrare patente e libretto dell’automobile e, salvo imprevisti, si riparte poco dopo aver constatato che sia tutto in regola.
Fino a poco tempo fa, quindi, bastavano i documenti cartacei, ma adesso le cose sembrano decisamente cambiate e il controllo si svolge in modo differente.
Si usano i tablet per controllare il codice CED, la chiave di accesso a una banca dati che raccoglie tutte le informazioni rilevanti sul veicolo e sul conducente.
Cos’è il codice CED e cosa mostra a proposito di auto e conducente
Il codice CED non corrisponde ad un documento da esibire, ma è il risultato di una consultazione diretta del Centro Elaborazione Dati del Ministero dell’Interno. Questo sistema informatico centralizzato consente alle Forze dell’Ordine di accedere in tempo reale a dati aggiornati su ogni veicolo e conducente. Si possono controllare rapidamente patente, assicurazione, revisione, eventuali fermi amministrativi o irregolarità pregresse. Basta inserire la targa o il nominativo corrispondente nel sistema e si ottiene una risposta immediata da parte degli agenti che effettuano la verifica su strada.
In questo modo il controllo è decisamente più rapido, ma anche più approfondito. Anche se i documenti tradizionali, come patente e libretto, restano formalmente obbligatori, nella pratica contano sempre meno. A fare la differenza è il codice CED. Non c’è bisogno che il conducente mostri qualcosa in particolare: basta una difformità perché la segnalazione scatti in automatico.
I casi in cui un controllo stradale con il CED è rischioso
Tra i casi più frequenti c’è quello della revisione scaduta. Il CED lo rileva in pochi istanti e la sanzione, in questi casi, parte da 173 euro e può arrivare a 694 euro. Se il veicolo è recidivo, si rischia anche il fermo amministrativo. Più gravi ancora le conseguenze se l’auto da controllare è soggetta a fermo. In questo caso si rischia una multa tra 1.984 e 7.937 euro e il sequestro immediato del mezzo.
I nuovi controlli prevedono anche la mancata validazione dell’assicurazione, come in caso di sinistro con revisione non aggiornata. Il CED, quindi, riporta tutti i dati senza bisogno di doverli interpretare. Un modo per velocizzare i posti di blocco e renderli più efficienti, ma anche uno strumento per applicare meno tolleranza verso chi circola con irregolarità, anche involontarie.