Pensione di reversibilità, da oggi non ricevi più nemmeno un euro: nessuna comunicazione, la cassazione ha già approvato

Pensione di reversibilità (Foto di Gerd Altmann da Pixabay) - pianoinclinato.it
Rischi di perdere la pensione di reversibilità senza nemmeno accorgertene, nessuno ti avvisa, semplicemente non la ricevi più.
Negli ultimi mesi una decisione della Cassazione ha scosso il mondo delle pensioni, portando un cambiamento importante che potrebbe riguardare molte famiglie italiane.
La sentenza n. 14287 del 22 maggio 2024, infatti, stabilisce che alcuni titolari della pensione di reversibilità potrebbero non riceverla più.
Questo ha suscitato molte preoccupazioni, poiché si tratta di una risorsa fondamentale per molti che vivono grazie a questo tipo di sostegno economico.
Ma come mai una simile decisione? Cosa sta cambiando nel mondo delle pensioni? Scopriamolo.
Pensione di reversibilità: potresti perderla
Come molti sanno la pensione di reversibilità è destinata ai familiari superstiti di un pensionato o lavoratore che è venuto a mancare. Non è solo il coniuge a poter beneficiarne, come spesso si crede, ma anche i figli, i parenti inabili al lavoro o altri familiari che dipendevano dal defunto. Ad esempio, i figli minorenni, quelli maggiorenni che frequentano scuole o corsi di formazione, e anche fratelli e sorelle non sposati possono avere diritto alla pensione, se soddisfano determinati requisiti.
Anche in base al grado di parentela poi cambia la durata dell’erogazione di questo trattamento. Nel caso in cui il beneficiario fosse il coniuge, questa è vitalizia, a meno che non si risposi. Nel caso di figli, invece, ci sono limiti precisi. I figli minorenni o inabili al lavoro ad esempio percepiranno la pensione finché non raggiungono la maggiore età. Per gli studenti universitari o in formazione, il termine coinciderà con quello degli studi, ma comunque non oltre i 26 anni. E allora chi potrebbe perderla, e perché?
Chi rischia di non ricevere più il trattamento pensionistico
In realtà il cambiamento apportato dalla Cassazione riguarda la questione della continuità della pensione di reversibilità in caso di morte di chi già la percepisce. Prima di questa sentenza, alcuni superstiti, come figli o parenti di chi riceveva già la pensione, potevano continuare a beneficiarne. Ora la Cassazione ha stabilito che, una volta venuto a mancare chi era beneficiario della pensione di reversibilità, cesserà del tutto l’erogazione.
Nello specifico la sentenza ha preso in considerazione un caso in cui una persona che viveva a carico della madre, titolare della pensione di reversibilità del marito defunto, chiedeva anch’essa il diritto a percepire la pensione, invocando la propria inabilità al lavoro. La Corte d’Appello aveva inizialmente accolto la domanda, ma la Cassazione ha rigettato la richiesta, accogliendo il ricorso dell’INPS. Che ha stabilito che la pensione di reversibilità non può essere considerata come un’eredità.