“Stavo male, perchè mi ha fatto questo”: licenziamento in tronco durante la malattia | La NUOVA LEGGE È già approvata

Licenziamento (fonti unsplash/pixabay) - pianoinclinato.it
Puoi venire licenziato anche se sei assente per malattia. Non abbiamo più nessun diritto, il mondo del lavoro è cambiato.
Per anni si è dato per scontato che un lavoratore non possa essere licenziato se si assenta per motivi di salute.
L’assenza per malattia è un diritto infatti, e ognuno di noi sa che nessuno può fargli o dirgli nulla, almeno fino al limite di 180 giorni in un anno, generalmente.
Tale è infatti il periodo massimo di assenza consentito, oltre il quale il datore di lavoro può discrezionalmente licenziarti, anche se hai una malattia cronica. La giurisprudenza è piena di simili esempi, ognuno un caso a sé, ma che fa discutere.
Ma qualcosa sta cambiando, e si sta muovendo in una direzione inaspettata. Rischi di essere licenziato se ti metti in malattia anche per pochi giorni.
Chi si assenta troppo… rischia?
Sempre più spesso stiamo sentendo parlare di provvedimenti disciplinari nei confronti di lavoratori assenti in modo ripetuto E qualcuno inizia a chiedersi: “Ma quindi adesso si può essere licenziati anche se si sta male?” Il punto non è il diritto alla malattia, che resta sacrosanto, ma l’abuso delle assenze.
Puoi essere davvero licenziato se ti assenti per malattia? Si, lo dice anche la Cassazione riferendosi ad un caso specifico. Vediamo come si sono svolti i fatti per capirne di più.
Non è solo una questione di ore
Il caso è riportato da brocardi.it, che spiega che con la sentenza n. 6140 del 2025, la Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su una vicenda molto concreta. Una dipendente, dopo numerose assenze ingiustificate, è stata invitata dall’azienda ospedaliera dove lavorava a recuperare le ore perse. Nonostante questo, ha continuato a non presentarsi. Risultato? Licenziamento. E la Suprema Corte ha dato ragione al datore.
Secondo i giudici, il vero nodo della questione è la fiducia: un lavoratore che ignora le regole, non rispetta gli accordi e continua ad assentarsi senza motivo, danneggia l’azienda e rompe quel legame di buona fede previsto dal contratto. Soprattutto se, come nel caso specifico, l’ azienda propone ai dipendenti assenti un piano di recupero delle ore perse. In simili casi, il licenziamento può essere considerato proporzionato e legittimo. Quindi, possiamo continuare ad assentarci per malattia, che rimane un nostro sacrosanto diritto, ma sempre presentando regolare certificato medico. Ripetute assenze ingiustificate comportano il licenziamento da parte del datore di lavoro. Perché se da un lato il lavoratore ha diritti irrinunciabili, dall’altro ha anche doveri precisi.