Legumi nella scatola, non devi MAI PIU’ SCIACQUARLI: ecco cosa c’è nell’acqua della lattina

Legumi in scatola- Foto di Ron Lach da Pexels-PianoInclinato.it
L’acqua contenuta nei legumi in scatola va scolata o può essere mangiata? Ecco cosa contiene e perché si dovrebbe consumare, evitando di sprecarla.
Chi consuma legumi in scatola spesso tende a buttare il liquido di conservazione perché viene considerato erroneamente superfluo o addirittura dannoso.
Non tutti sanno, infatti, che proprio quell’acqua torbida in cui vengono conservati ceci, fagioli o lenticchie nasconde un ricco valore nutrizionale e culinario.
Il liquido, noto anche con il nome di “acqua di governo”, non è un semplice residuo di lavorazione industriale, ma un concentrato di fibre solubili, amidi, sali minerali e proteine vegetali rilasciati naturalmente durante la cottura del legume.
I legumi in scatola vengono cotti e conservati direttamente nel loro stesso liquido di cottura, quindi, senza aggiunte che ne alterano il sapore o le proprietà.
Liquido di conservazione dei legumi: per cosa si può utilizzare in cucina
Le lattine dei legumi, dunque, non contengono semplice acqua, ma un vero e proprio brodo denso e ricco. All’interno di questo liquido si trovano amidi naturali che possiedono proprietà emulsionanti e gelificanti. Queste caratteristiche rendono l’acqua di governo un elemento molto valido per chi cucina senza ingredienti di origine animale. Ad esempio, “l’acquafaba” estratta dai ceci è diventata un ingrediente chiave per realizzare molte ricette vegane. Può addirittura sostituire l’albume montato a neve per creare mousse, maionesi vegetali e dolci lievitati.
Nel liquido in cui sono immersi i legumi si trovano anche micronutrienti come ferro, potassio e magnesio. La sua densità è il risultato della presenza di fibre solubili e saponine che possono avere effetti benefici sulla digestione e sul metabolismo dei grassi. Per essere certi di poter consumare quest’acqua senza conseguenze dannose, però, è necessario leggere bene l’etichetta. Nel caso di marchi che utilizzano additivi come zuccheri o conservanti, il risciacquo può rivelarsi una soluzione migliore.
Quando evitare di consumare l’acqua dei legumi: problemi di gonfiore intestinale
L’acqua dei legumi può essere utilizzata, dunque, in diversi modi, come per legare polpette vegetali o creare salse. Ma per chi vuole ridurre sodio e gonfiore intestinale, si consiglia comunque un veloce risciacquo dei legumi sotto l’acqua fredda.
In alternativa, si può optare per legumi in vetro, che in molti casi contengono meno sale e un’acqua di conservazione più trasparente e neutra. Anche la marca fa la differenza: alcune aziende adottano processi di lavorazione più sani e rispettosi delle proprietà degli alimenti, senza additivi e con cotture più leggere che rendono il liquido perfettamente adatto all’uso alimentare.