Ufficiale, abolito stipendio nei giorni di malattia: devi andare a lavoro anche se vomiti o hai la febbre | Non prendi più nemmeno due spicci

Stipendio abolito in malattia (Foto di Victoria da Pixabay) - pianoinclinato.it
Lo stipendio durante i giorni di malattia non sarà più corrisposto. Le nuove normative prevedono questo grosso cambiamento.
Il periodo di malattia è un diritto fondamentale per tutti i lavoratori, siano essi pubblici i privati, che consente loro di assentarsi dal lavoro in caso di problemi di salute senza rischiare di perdere il proprio posto.
Ad ogni lavoratore spetta per legge una copertura che permette di rimanere a casa fino a 180 giorni in un anno senza incorrere in conseguenze negative per la propria occupazione.
Durante questo periodo, la retribuzione è garantita a meno che, durante una visita fiscale effettuata dal medico dell’INPS, il soggetto non venga trovato in casa, presso il suo domicilio. Si tratterebbe di assenza ingiustificata, e i rischi sono diversi.
Tuttavia questa situazione, così come la conosciamo, potrebbe ora subire un drastico cambiamento. Recentemente, sono state introdotte nuove normative che modificano sostanzialmente il trattamento per i lavoratori assenti per malattia. Ora, se un dipendente si assenta dal lavoro, potrebbe non ricevere più il suo stipendio come accadeva in passato.
Lavoratore in malattia: niente stipendio
Secondo i cambiamenti che sono stati apportati, la modifica più rilevante riguarda il fatto che il lavoratore anche se assente giustificato dalla malattia, non avrà più la sicurezza di ricevere la normale retribuzione durante il periodo di assenza. Tutti sanno che il lavoratore che si assenta a causa di malattia ha diritto a un’indennità economica, che viene erogata dall’INPS o dal datore di lavoro, a seconda dei casi. Adesso, con le nuove leggi, il sistema cambierà radicalmente.
Secondo la normativa recente, qualsiasi periodo di assenza, anche breve, comporterà una decurtazione del salario. In sostanza, il lavoratore non riceverà più l’intero stipendio. E se ti stai chiedendo se questa cosa sia legale, la risposta è sì, è la legge che lo prevede.

La legge che cambia
A onor del vero questa legge risale a qulche anno fa. Parliamo, come riporta orizzontescuola.it, dell’art. 71, comma 1, del Decreto Legge n. 112/08 convertito dal Parlamento con alcune modificazioni, nella Legge n. 133/08. Il quale prevede che “per gli eventi morbosi di durata inferiore o uguale a dieci giorni di assenza, sarà corrisposto esclusivamente il trattamento economico fondamentale con decurtazione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento economico accessorio”.
Quindi indipendentemente dal numero di giorni di malattia, la retribuzione non sarà più interamente garantita. Sebbene il diritto alla malattia non venga cancellato, le modifiche apportate prevedono un sistema di penalizzazioni economiche che potrebbero disincentivare le assenze per motivi di salute, se non giustificate da una reale necessità.